Chirurgia del Cheratocono
Cos’è il cheratocono?
- Il cheratocono è una malattia degenerativa della cornea, la strato trasparente più anteriore dell’occhio. Colpisce circa 1 persona ogni 1500 e si manifesta solitamente in età adolescenziale. L’esordio e l’evoluzione della malattia sono molto variabili.
- In un occhio sano la forma della cornea è regolare. Nel cheratocono la resistenza meccanica della cornea è ridotta. Questo causa un progressivo sfiancamento della cornea, che si deforma e diventa più sottile. Di profilo la superfice corneale assume quindi la forma di un cono allungato, con pareti assottigliate ed irregolari.
- La deformazione della cornea rende l’occhio miope ed astigmatico ed il paziente vede male soprattutto da lontano. All’inizio il difetto può essere corretto mediante l’utilizzo di occhiali o lenti a contatto. Col passare del tempo invece la deformazione aumenta e compromette la nitidezza delle immagini anche quando si indossano lenti od occhiali.
- Negli stadi più avanzati la deformazione è tale che la cornea perde trasparenza e può arrivare a perforarsi.
VISTA NORMALE
Come vede un paziente con cheratocono
Quali sono le sue cause?
- Le cause del cheratocono non sono del tutto note. Ad esso concorrono una predisposizione genetica e cause ambientali (es. frequente stropicciamento degli occhi in soggetti allergici). Si può inoltre accompagnare ad altre patologie oculari (amaurosi di Leber, distrofie corneali) o sistemiche (malattie della tiroide, del collagene, s. di Down).
Come si fa la diagnosi?
- Una diagnosi precoce è fondamentale per trattare il cheratocono nelle fasi iniziali, prima che raggiunga stadi di sviluppo avanzati.
- Abbiamo a disposizione diversi esami strumentali che permettono di diagnosticare il cheratocono ancora prima che il paziente inizi a sviluppare i primi sintomi:
- La tomografia corneale permette di studiare sia la superficie anteriore che quella posteriore della cornea ed analizza la curvatura, l’elevazione e lo spessore della cornea a più livelli. Questo permette di individuare precocemente anche le forme più iniziali di cheratocono e di seguirne l’evoluzione con la massima accuratezza.
- La topografia corneale consente di ottenere una mappa di curvatura e una mappa altitudinale della superficie corneale anteriore.
- La pachimetria misura lo spessore della cornea e permette di localizzare il punto dove è più sottile.
Come si cura?
Purtroppo allo stato attuale non è possibile prevenire lo sviluppo del cheratocono. Per questo è indispensabile una diagnosi precoce, che permetta di trattare la malattia quando è nelle fasi iniziali.
In questo caso si può ricorrere a trattamenti minimamente invasivi, come il crosslinking corneale, che mirano a fermare la progressione della malattia e permettono spesso di mantenere un’ottima vista, talvolta anche senza bisogno di occhiali.
Arrivare tardi alla diagnosi, quando la cornea è già molto assottigliata e distorta, può significare dover ricorrere a trattamenti chirurgici invasivi come il trapianto di cornea.
Attenzione: l’uso di occhiali e di lenti a contatto, anche rigide, non curano il cheratocono e non ne modificano la progressione, ma sono solo un ausilio per vedere meglio.
Cos’è il crosslinking?
- Il crosslinking corneale è un trattamento chirurgico minimamente invasivo che ha come risultato finale quello di rendere la cornea più rigida e resistente e di bloccarne quindi il progressivo sfiancamento.
- La tecnica si basa sull’imbibizione della cornea con un collirio a base di Riboflavina (ovvero la vitamina B2) e sul successivo irraggiamento con raggi ultravioletti (UV). La reazione tra la riboflavina e i raggi UV riesce, con una reazione fotochimica, ad aumentare e rendere più resistenti i legami tra le fibre di collagene della cornea che risulta così più resistente allo sfiancamento.
- Il crosslinking corneale si è affermato negli ultimi anni sempre più come terapia di elezione del cheratocono e si è dimostrato in grado di evitare nella maggior parte dei casi il trapianto di cornea.
In che cosa consiste l’intervento?
- L’intervento viene effettuato in regime ambulatoriale presso l’Ospedale San Camillo di Trento. E’ sufficiente un’anestesia topica (instillando solamente gocce oculari), il paziente rientra a casa subito dopo l’intervento e torna a controllo il giorno successivo.
- Presso lo studio Mazzola sono disponibili tutte le diverse modalità di trattamento esistenti al momento, che differiscono essenzialmente per il modo in cui viene somministrato il collirio a base di Riboflavina.
- Tecnica Tradizionale (epi-off):
il collirio a base di Riboflavina viene somministrato dopo aver rimosso l’epitelio corneale e viene lasciato agire per 12 minuti. Questo permette una miglior penetrazione della riboflavina negli strati corneali profondi, senza che la sua azione venga bloccata dalla barriera epiteliale. - Tecnica Transepiteliale (epi-on) con Iontoforesi:
si tratta di una nuovissima tecnica introdotta da pochi anni per per facilitare l’assorbimento e la penetrazione della riboflavina nella cornea. Essa prevede l’utilizzo di una minima corrente elettrica a basso voltaggio per facilitare l’assorbimento e la penetrazione della riboflavina all’interno della cornea mantenendo intatto l’epitelio corneale. Nella seconda fase dell’intervento la cornea viene irraggiata con una sorgente di raggi ultravioletti.
Fa male?
- Il trattamento non è doloroso. Nei 2-3 giorni successivi al trattamento il paziente può avvertire dolore, lacrimazione e fastidio alla luce. Questi fastidi sono più accentuati nella tecnica tradizionale mentre sono notevolmente ridotti con l’utilizzo di tecnica transepiteliale con iontoforesi.
- Dopo l’intervento occorre osservare almeno due giorni di riposo, evitare la lettura e la TV e cercare di avere un buon riposo notturno.
Cos’è il crosslinking plus?
- Qualora il cheratocono sia in uno stadio iniziale e la cornea abbia un buono spessore, è talvolta possibile abbinare il crosslinking con una regolarizzazione del cono corneale con laser ad eccimeri. In questi casi l’utilizzo della piattaforma integrata iVis Suite™ permette di abbinare al rinforzo strutturale garantito dal crosslinking un’ablazione corneale customizzata minimamente invasiva che, basandosi sulle mappe di elevazione corneale ad alta definizione, mira a correggere le irregolarità della cornea causate dal cheratocono risparmiando al massimo il tessuto e restituendo la miglior qualità della visione possibile.
E’ mutuabile?
- Per i pazienti residenti al di fuori della Provincia Autonoma di Trento esistono delle convenzioni che rendono l’intervento di crosslinking gratuito per il paziente. Non esitate a contattarci per maggioni informazioni al riguardo.